giovedì 6 novembre 2008

Steele Croswhite




Passione, dedizione, amore.
Musica, note, accordi.
Emozione fatta di palchi e folle accalcate e sudate, febbricitanti del tuo nome tra le labbra, deliranti ritornelli e strofe che parlano di te e null'altro.
Sputi la tua rabbia in faccia al mondo, versi le tue lacrime tra parole e giri armonici, regalando la tristezza che t'affligge ad un pubblico che le farà proprie, osannandoti.
Quasi fossi il messia.

Fino a quando ciò che non controlli irrompe nella tua vita, distruggendo schemi e colonne, sbattendoti in faccia la nuda realtà, quella stessa arrogante convinzione che ha bendato i tuoi occhi fino a quel momento.
In un istante ti ritrovi a mordere la polvere, masticando quel sapore acre che ti si fissa ai denti come cemento, ricordandoti da dove vieni.
Ed allora sei solo, guardi il fondo della tua bottiglia aspettando di vedere qualcosa di diverso dalla tua faccia, distruggendo quanto di te resta, annegandoti in memorie ed allucinazioni nella speranza che quanto ti circonda non sia altro che un brutto sogno, un incubo.
Ma lui niente, non se ne va.
Ti si appiccica alla pelle, macchiandoti, segnandoti sempre per lo stronzo che sei, fatiscente simulacro di uomo.

Ecco cosa riusciamo a diventare, quando tocchiamo il fondo, quando ciò che pensavamo d'essere viene smantellato dal mondo, distrutto fino all'essenza...
Siamo solo ombre e simulacri.
Gusci fantastici, meravigliosi quanto un quadro cubista di Picasso.
Belli, l'apoteosi della tecnica.
Ma distorti, artefatti.
Fino a quando non impariamo ad AMARE davvero.

Steele Croswhite non faceva eccezione, questa era la sua vita.
Prima di incontrare Gesù.

1 commento:

un tocco di zenzero ha detto...

bello, bello, beeeeeeeeelloooooooooooooooooooo..
La tua penna macchia l'anima